... E ritorno a casa - Racconto & immagini (7)
- aa1269
- 4 set 2016
- Tempo di lettura: 2 min

(p. 199) Al tempo in cui gli odori e i suoni delle carovane provenienti da Damasco e dall’Oriente si mischiavano al silenzio, Little Petra era il caravanserraglio principale di Petra. Infatti, le carovane non erano ammesse a Petra, per la stessa ragione che impedisce ai tir l’accesso ai piccoli sobborghi dei moderni centri cittadini. Commercianti, mercanti di cammelli, pellegrini e beduini del deserto si incontravano tra le rocce di Little Petra per discutere, negoziare, comprare e vendere, litigare, pregare. Little Petra suppliva ai bisogni fondamentali dei carovanieri: acqua, ombra, cibo, templi; era il luogo di incontro privilegiato per «scambiare le notizie» e chiedere informazioni per proseguire il viaggio.
Salimmo la scala. Poi scendemmo tra le rocce.
Alla base della discesa, una vecchia quercia segnava il punto da cui le rocce declinavano in una radura sulla sabbia. I ginepri, la carruba e le piante di pistacchio prosperavano, si mescolavano alla vegetazione tipica del deserto, in particolare la varietà di ginestra che i beduini della tribù Amarin chiamavano ratam (“scopa”).
Cercai un passaggio per salire su una cima della zona, un picco qualsiasi abbastanza alto per vedere l’orizzonte in ogni direzione salendo in sicurezza senza attrezzatura. Naturalmente, se fosse stato necessario avrei arrampicato; le scarpe adatte le avevo.
Iniziai a salire una stretta gola aggrappandomi alle radici in mancanza di prese più sicure. La roccia era friabile. Arrivai su un terrazzino. Poi passai tra alcuni alberi e infine raggiunsi un pianoro sommitale: l’anticima. Mi voltai e non vidi nessuno. Pensai che Yazan avesse rinunciato a seguirmi; del resto, salire da quella gola con le ciabatte era da pazzi. Ma dopo una decina di minuti, con mia sorpresa, il giovane sbuco dalle rocce.
Notai che Yazan teneva un tubo bianco nella tasca laterale della tunica. Pensai a un piffero. Quando mi raggiunse, prese il tubo dalla tasca e confermò la mia impressione. Suonò un motivetto scacciapensieri muovendo le dita affusolate sui fori prodotti artigianalmente nel ferro colorato.